Castellammare di Stabia: Città delle acque.

Castellammare di Stabia  vanta ben 28 sorgenti di acque minerali ed ognuna con proprietà terapeutiche distinte che consentono cure termali per svariati tipi di patologie. 
Delle 28 fonti ben 18 sono presenti all’interno delle terme e si suddividono in tre tipologie: acque solforose, acque bicarbonato caliche e medio minerali. 

Le acque, che sgorgano lungo le pendici del Monte Faito, si caratterizzano per le differenti composizioni chimiche e sono un vero toccasana per la cura di diverse patologie respiratorie, bronchiali e riabilitative, vengono inoltre curate malattie del fegato, dermatologiche, urinarie ecc. 

Le prime analisi delle acque curative stabiesi risalgono al 1787 quando il re Ferdinando di Borbone diede incarico ai due più autorevoli medici dell'epoca, Domenico Cotugno e Giuseppe Vario, di esaminare l'acqua acidula di cui si faceva largo uso all'epoca. I risultati, a cui pervennero i due clinici, furono superiori ad ogni aspettativa: l'acqua acidula di Castellammare era infatti superiore per purezza e efficacia terapeutica alla celebre acqua di Spa, cittadina belga vicino Liegi, famosa da vari secoli per le sue acque carboniche ferruginose.

Esse sono suddivise in tre tipologie: acque solforose, acquebicarbonato calciche e medio minerali. Stitichezza, obesità, diabete, ipertensione arteriosa, malattie del ricambio, infiammazioni croniche delle vie biliari, dispepsie ipocloridica con ipotonia ed atonia gastrica, dislipidemia, epatopatie, anemie primarie e secondarie, rachitismo, linfatismo, nevriti e nevralgie, astenie muscolari e ipertiroidismo sono solo alcune delle molteplici patologie nelle quali l’utilizzo dell’acqua delle sorgenti apporta dei benefici.