ANTICA STABIAE: Luogo di villeggiatura in epoca romana.
L'antica Stabiae, antico nome di Castellammare di Stabia, è poco conosciuta ai più, oscurata dalla fama di Pompei e di Ercolano, eppure si tratta di una città molto importante per l'antica area vesuviana.
Un' antica necropoli del VII secolo a.C. ne testimonia sia l'anzianità sia l'importanza, infatti vi sono stati rinvenuti moltissimi oggetti fabbricati in Etruria e Grecia a dimostrazione che fosse al centro di grandi scambi commerciali. Gli scavi hanno portato alla luce tre lussuose ville ed un quartiere dotato di terme.
La campagna di scavi iniziò nel 1749, durante il regno di Carlo di Borbone tramite cunicoli, mentre per delle indagini ordinate e sistematiche a cielo aperto bisognerà attendere il 1950, anno a partire dal quale fu centrale l'opera del preside Libero D'Orsi.
Rispetto agli scavi di Pompei e di Ercolano, quelli di Stabiae sono di dimensioni più ridotte e offrono la possibilità di osservare un diverso aspetto dello stile di vita degli antichi romani: infatti, mentre le prime due località erano delle città, Stabiae, dopo un passato di borgo fortificato, era in epoca romana un luogo di villeggiatura, in cui furono costruite numerose ville residenziali finemente decorate e abbellite con suppellettili di inestimabile valore; non mancavano, tuttavia, ville rustiche.
Attualmente, solo una piccola parte dell'antica città è stata riportata alla luce: sono visitabili la Villa San Marco, Villa Arianna e il secondo complesso. Stabiae, fu l’eccezione all’eruzione del 79 d.C. Infatti, diversamente dalle altre città dell’area, risorse dalle ceneri e continuò ad essere un importante porto e punto di riferimento commerciale in quell’area.
Si distinguono alcune splendide ville con affreschi raffinati e mosaici preziosi, meno noti rispetto a Pompei o Ercolano, ma non per questo da trascurare.
Al contrario, alcuni degli affreschi pompeiani più famosi, come la Flora, provengono proprio da questa città, e il gusto impeccabile e la cura delle decorazioni, sono straordinari. L’area archelogica di Sabiae è più contenuta rispetto ad altre città vesuviane, proprio per il suo percorso storico. Infatti, essendo stata ricostruita dopo l’eruzione del 79, ci sono meno testimonianze conservate come nelle vicine località, ma quelle che rimangono sono comunque interessanti.
Nella parte fortificata della città sono riconoscibili il foro e alcuni gli edifici pubblici, tra cui i resti di un tempio con alto podio, delle tabernae e abitazioni private di diverso tipo, da quelle più semplici alle grandi e lussuose ville dell’otium. Queste ultime in particolare sono fonte di mosaici e affreschi, in parte visibili nelle ville, in parte conservati al museo archeologico di Napoli. Le due ville maggiori, sono la Villa Arianna e Villa San Marco. Dalla villa Arianna provengono alcuni degli affreschi in stile pompeiano più famosi, come la Flora e la venditrice di amorini. La Villa San Marco invece, si caratterizza in primo luogo per la struttura incredibilmente ben conservata, nei suoi ambienti interni e nei porticati aperti.